L’insostenibile inutilità dell’informatica lombarda
Nel corso del mese di agosto, durante una chiacchierata con una Collega che, tutti i giorni, esegue esami strumentali in una grande struttura di ricovero milanese, emergeva il risentimento verso il SISS. In poche parole, mi spiegava che ogni giorno è un terno al lotto: qualche volta riesce a pubblicare gli esami e qualche altra volta no. Qualche volta riesce a vedere il fascicolo del paziente e qualche volta no. Qualche volta il sistema non funziona proprio e le blocca anche l’utilizzo delle funzionalità per refertare, etc. Di converso, sul territorio, è quasi inutile dire dell’ovvio e cioè che i medici di famiglia e i pediatri convenzionati passano due terzi del loro tempo davanti al computer, e non per loro scelta.