Mobilità dei medici sul territorio

NEL PRIMO editoriale del 2020 denunciavo il comportamento tenuto dal Comune di Milano nei confronti dei medici. Il Comune aveva unilateralmente scelto l’abolizione della validità del pass cartaceo rilasciato dal nostro Ordine di “medico in visita urgente” e senza prevedere alcuna esenzione per le auto dei medici relativamente all’accesso all’area C. In quello scritto, buttato giù nelle prime ore della pandemia che avrebbe poi sconvolto il mondo, osservavo come molti fossero i segnali relativi alla scarsa considerazione nella quale era tenuta la Medicina del Territorio e appunto l’atteggiamento sprezzante del Comune era da annoverarsi tra questi. A seguito del nostro intervento venne poi concessa ai medici, eccezionalmente in relazione all’emergenza pandemica, una autorizzazione generale alla sosta e al transito fino all’ottobre 2022. Nel frattempo, vennero emanate anche le norme restrittive relative all’area B, ancora senza tenere in alcun conto la professione medica. Tuttavia, ancora in seguito alle nostre insistenti denunce, il Comune fece una deroga di un anno, valevole per i soli medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta e solo relativamente al rispetto delle restrizioni imposte dall’area B.

Da allora, tutto è cambiato in peggio. Gli oneri amministrativi e burocratici sono aumentati in maniera esponenziale, i livelli remunerativi sono identici o perfino peggiorati, i problemi relativi alla circolazione in città sono solo peggiorati. Siamo alla vigilia dell’aumento della tariffa per l’accesso all’area C del 50% (cinquanta percento!) e, appunto, la deroga per l’area B sta scadendo. Su quest’ultima vicenda, il 25 agosto l’Ordine ha inviato una lettera aperta al Sindaco, che si pubblica in calce a queste poche righe. Tuttavia, ancora una volta, si vuole riaffermare che è inutile lamentarsi della mancanza di medici, in ospedale come sul territorio. Nessuno sarà invogliato a studiare medicina e a lavorare nella nostra città, se le difficoltà della professione, i livelli retributivi e di considerazione sociale sono quelli attuali. La ricetta è semplice e l’abbiamo urlata centinaia di volte: fate lavorare meglio medici e odontoiatri, liberandoli dalle pastoie della burocrazia, tutelandoli maggiormente e aumentandone i compensi e vedrete che il medico e l’odontoiatra torneranno ad essere professioni stimate e di riferimento per i giovani.

Milano, 25 agosto 2023

Illustrissimo Signor Sindaco di Milano

scrivo in merito alla Sua Ordinanza 1906/2021 (Disciplina per l’accesso di veicoli nella Zona a Traffico Limitato denominata “Area B”) che prevede per i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta una deroga per la circolazione per l’effettuazione della propria attività medica con vetture euro 4 ed euro 5 diesel che scadrà il 30 settembre 2023 e mi rivolgo a Lei nella Sua veste non solo di Sindaco di Milano ma anche e soprattutto di massima autorità sanitaria locale. Sono a chiederle di voler confermare almeno per altri due anni la deroga a suo tempo prevista, estendendola a tutti i Medici e gli Odontoiatri che devono comprovatamente utilizzare la loro auto per prestare servizio.
Per quanto attiene alla Medicina Convenzionata (Medici di Famiglia, Pediatri di Famiglia, Medici di Continuità Assistenziale e Medici Specialisti Ambulatoriali) Lei sicuramente conosce bene le criticità che sta attraversando la Medicina Territoriale, legata ad una carenza ormai cronica di medici, aggravata dai pensionamenti anticipati di molti colleghi, stanchi delle sempre maggiori difficoltà burocratiche e operative che rendono estremamente gravoso svolgere la professione. In questo senso, come noto e a titolo di esempio, nella città metropolitana di Milano ormai sono almeno 300 i posti vacanti di Medici di Famiglia che non vengono occupati e di certo il problema della mobilità nell’ambito cittadino rientra tra i motivi di sofferenza della categoria.

Inoltre, il problema investe in via generale anche tutti i medici che sono costretti ad utilizzare il proprio automezzo per raggiungere i pazienti a domicilio o per andare a svolgere turni di reperibilità in ospedale.

Poiché non sono pochi, purtroppo, i colleghi che per vari motivi non sono stati in grado, e non lo sono tutt’ora, di cambiare il loro veicolo e che a breve non potranno più circolare per raggiungere il proprio luogo di lavoro ed effettuare l’attività domiciliare, ho pensato indispensabile indirizzarLe questa istanza.

Ringraziando anticipatamente per l’attenzione che vorrà dedicare a questa mia, nel rappresentarLe l’urgenza del quesito testimoniata anche dalle numerose telefonate ed e-mail che, nonostante il periodo, stanno pervenendo allo scrivente Ordine e quindi fiducioso di un Suo pronto intervento nel merito, ben cordialmente La saluto.

Il Presidente
Dott. Roberto Carlo Rossi