Pubblicato dalla Health Consumer Powerhouse il nuovo “Euro Index Consumer Health 2018 (EHCI)”, documento che dal 2005 valuta i sistemi sanitari di 35 paesi del continente europeo in base al mix di dati statistici sanitari ufficiali e livello di soddisfazione dei cittadini. Il nostro Paese, con 687 punti, si posiziona al 20° posto, confermando il risultato del 2017.
L’indagine evidenzia come il problema principale del Paese siano le differenze regionali. “L’Italia ha la più grande differenza di Pil pro capite tra le regioni di qualsiasi paese europeo. Il PIL della regione più povera è solo 1/3 di quello della Lombardia (la più ricca). Anche se in teoria l’intero sistema sanitario opera sotto un ministero centrale della salute, il punteggio dell’Italia è un mix tra il verde (livello alto) da Roma in su e il rosso (livello più basso) per le regioni meridionali e quindi per molti indicatori i punteggi sono gialli”.
I punti deboli del nostro Paese sono i lunghi tempi di attesa per l’accesso ai servizi, i ritardi per l’utilizzo delle terapie innovative, l’elevato uso di antibiotici e l’eccessivo ricorso al parto cesareo. Punti di forza invece la medicina di famiglia, i programmi vaccinali, i bassi tassi di decesso per ictus e infarto e la bassa mortalità infantile.
Al primo posto si attesta la Svizzera che rispetto alla classifica del 2017 scalza i Paesi Bassi; in calo Francia, Germania e Regno Unito.