Le pagelle dell’Ordine ai politici

L’otto febbraio, l’Ordine dei Medici di Milano ha organizzato al Westin Palace Hotel di Milano, in vista delle prossime elezioni, un incontro con i candidati presidenti della nostra regione. Ci si lamenta spesso del fatto che, a fronte di un gran lavoro svolto all’Ordine, questa istituzione non venga sufficientemente ascoltata. L’OMCeO Milano ha quindi deciso di fare qualcosa di diverso e innovativo che nessuno aveva mai fatto. Lo scopo della riunione era principalmente quello di far conoscere di preciso il pensiero dei candidati presidente in merito alle grandi tematiche che riguardano la sanità. La serata si è rivelata molto ben apprezzata dal pubblico milanese. La sala era gremita: conteneva 220 posti, ma la gente era in piedi.La prima valutazione riguarda la partecipazione: massimo punteggio per “Fermare il declino” che era presente con Pinardi, il suo candidato presidente. La coalizione di destra, quella di sinistra e il movimento “5 stelle” raggiungono la sufficienza piena per aver inviato un esponente al posto del candidato presidente: Umberto Ambrosoli delegava il prof. Gattinoni, per “5 Stelle” interveniva la Dott.ssa Massafra e in sostituzione di Roberto Maroni interveniva Matteo Salvini. Un’insufficienza per Gabriele Albertini che non inviava nessuno.L’Ordine dei Medici di Milano poneva le seguenti quattro domande:
– come risolvere il problema assicurativo per le strutture lombarde: molte non sono assicurate e le compagnie non sono obbligate ad assicurare i medici e le strutture
– come risolvere il problema della insufficiente preparazione pratica degli specializzandi (soprattutto di area chirurgica)
– qual è la vostra idea di medicina del territorio, se pensate che vi sia la necessità di una sua riorganizzazione oppure no e quali soluzioni avete per la sostenibilità del servizio sanitario regionale e la gestione delle cronicità
– gli ordini professionali sono un organo tecnico dello stato che non viene mai consultati prima della preparazione dei provvedimenti di legge regionali (e non): pensa che in futuro questo possa e debba cambiare?
Le domande erano state recapitate in precedenza ai candidati presidente. L’Ordine non vuole favorire un candidato rispetto ad un altro e chi è intervenuto direttamente alla riunione ha senz’altro potuto farsi un’idea della preparazione dei singoli relatori. Tuttavia, una valutazione complessiva va fatta e, purtroppo, non si può che concludere che il livello medio complessivo delle risposte era a malapena sufficiente. Molti sono stati i “non sono un esperto di questa materia…”, “non ne ho idea, ma con il confronto sono sicuro che riusciremo a trovare una soluzione…”, “oggi ho parlato con i farmacisti, i carcerati ed altri: voi siete la quinta categoria che incontro: non posso sapere tutto!”….Se poi valutiamo la risposta dei politici alle domande della platea, senz’altro la valutazione media precipita sotto la sufficienza, con qualche punta fortemente negativa se pensiamo che ad una domanda sulla pediatria un relatore ha risposto “non posso rispondere perché nel nostro entourage non ci sono pediatri!”: in questo caso i professori d’un tempo avrebbero dato 2 decimi!Su un tema importante come i CReG la contrarietà della (effervescente) platea era palpabile, ma i politici sul palco hanno manifestato, in merito, opinioni variegate, a volte decisamente contraddittorie e in qualche caso si sono dimostrati davvero disinformati.
La serata si è chiusa a tarda ora. Come detto, crediamo che tutti i medici e i cittadini intervenuti si siano comunque finalmente fatti un’idea del livello di conoscenza delle problematiche di politica sanitaria dei candidati e di come la pensano in merito alle tematiche sollevate e questo era il principale scopo della serata organizzata dall’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Milano.
Infine, su tutto, una considerazione: i politici intervenuti hanno unanimemente detto che terranno in gran conto l’opinione dell’Ordine. Lo speriamo fermamente, ma allora perché si continua con il brutto vizio della politica italiana di fare prima i programmi e solo successivamente chiedere un parere a chi rappresenta i professionisti che dovrebbero poi applicarli nella pratica?
Roberto Carlo Rossi