Una recente sentenza della Corte di Cassazione – Sezione Tributaria (n.16440 5/8/2016) ha stabilito che in corso di indagini finanziarie a carico di soggetti titolari di reddito di lavoro autonomo sia i prelevamenti sia i versamenti che non trovano adeguata giustificazione nella contabilità non possono automaticamente costituire maggiori compensi, salvo che l’Agenzia delle Entrate riesca a provare tale circostanza. Quindi per i giudici della Corte di Cassazione si sposta sempre sull’Amministrazione finanziaria il compito di dimostrare le irregolarità nei confronti dei professionisti, senza ricorre alle presunzioni di reddito.