Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di una collega sull’assenza di un presidio medico all’interno della Stazione Centrale di Milano, situazione che vanifica gli interventi da parte di medici che, casualmente presenti in stazione, si trovano a prestare soccorso a viaggiatori vittime di malori.
“Tre settimane fa di domenica ero in stazione centrale a Milano (affollatissima) e dall’altoparlante hanno richiesto la presenza di un medico presso l’ingresso centrale della stazione. Sono un MMG di Lecco e dunque mi sono resa disponibile.
Con mia somma sorpresa e sommo rammarico ho constatato che in stazione centrale a Milano non c’è un medico disponibile, non c’è un punto di primo soccorso, uno sfigmomanometro, un pulsossimetro, non c’è una sedia o una barella su cui eventualmente far accomodare chiunque abbia bisogno di aiuto medico. Non c’è un kit di primo soccorso se non quello gentilmente offerto dai dipendenti di ferrovie dello stato (praticamente il loro). C’era il DAE….ma grazie a Dio non tutti quelli che si sentono male vanno in arresto.
Chiamato il 118 abbiamo atteso invano un’ambulanza in quanto dalla centrale ci hanno riferito che non era disponibile al momento alcun veicolo. Il paziente con la moglie medico stranieri hanno infine (dopo quasi 2 ore) preso un taxi x recarsi presso il Fatebenefratelli lì vicino.
Al di là dei miei impegni saltati, al di là della mia assistenza non pagata e non è la prima volta (se si constata un danno elettrico o idrico urgente non credo si cerchi un tecnico con l’altoparlante ma lo si chiama e lo si paga profumatamente: 50 euro solo per l’uscita se non erro), al di là dell’assenza perfino di una sedia, mi chiedo: “gentilmente è possibile attivare immediatamente una postazione di primo soccorso in sedi pubbliche di così grande utilizzo?” GRAZIE!!!!!
La regione, lo stato non può continuamente e fraudolentemente sfruttare il buon cuore e la disponibilità di personale medico che si trova in giro per caso in luoghi con un utenza così elevata.
Il codice etico ed il giuramento che ho coscientemente accettato di vivere non può essere sfruttato anzi abusato da un sistema che si deresponsabilizza per addossare ai medici di passaggio ogni sua colpa. E’ una COLPA GRAVE non aver predisposto un punto medico/infermieristico di primo soccorso in stazione centrale a MILANO!
Spero un domani di trovarne uno.
dott.ssa Annabella Burdi ”