Vitamina D: revisione della nota AIFA 96

Pubblicata nella G. U. n. 43 del 20 febbraio 2023 la determina AIFA n. 48/2023 che aggiorna la Nota 96 sui criteri di appropriatezza prescrittiva della supplementazione con vitamina D e suoi analoghi (colecalciferolo, calcifediolo) per la prevenzione e il trattamento degli stati di carenza nell’adulto.

La necessità di rivedere la nota 96 è nata dall’analisi di nuovi studi che hanno concluso che la supplementazione con dosi di vitamina D non è in grado di modificare il rischio di frattura nella popolazione sana, senza fattori di rischio per osteoporosi.

Sintetizzando i dati citati nella nota, il livello soglia per iniziare una terapia in persone sane asintomatiche (per le quali il dosaggio sarebbe inappropriato) dovrebbe essere 10-12 ng/mL; la terapia sostitutiva dovrebbe essere iniziata al di sotto dei 20 ng/mL nei pazienti sintomatici, nei portatori di condizioni di malassorbimento e nei pazienti trattati con farmaci inibitori della vitamina D. In pazienti con osteoporosi e nelle donne gravide è preferibile la supplementazione per raggiungere il livello di 30 ng/mL.

Viene introdotta come nuova categoria di rischio quella rappresentata da “persone con gravi deficit motori o allettate che vivono al proprio domicilio”.

Grazie all’analisi della letteratura scientifica recente viene inoltre ribadita l’assenza di effetto protettivo della vitamina D nei confronti di durata del ricovero, gravità e mortalità da Covid. Pertanto, la vitamina D non può essere considerata un ausilio per la lotta contro il coronavirus.

Nota AIFA 96