PRESTAZIONI SOCIO SANITARIE INDIFFERIBILI PER NON AUTOSUFFICIENTI

Lo scrivente OMCeO, al pari di altri Ordini provinciali, risulta tra i destinatari per conoscenza di numerose richieste di opposizione alla dimissione e richiesta della continuità terapeutica formulate attraverso un modulo prestampato da parenti di persone ricoverate presso strutture sanitarie o socio sanitarie.
Tali richieste, basandosi su normativa, giurisprudenza e riferimenti a diversi Codici Deontologici, si oppongono all’eventuale dimissione del congiunto ricoverato e chiedono un trasferimento presso RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) ponendo alcune condizioni (ricovero definitivo, collocazione geografica della struttura, modalità di corresponsione della retta di ricovero).
Trattandosi di ambito nel quale l’OMCeO non può esercitare in modo diretto le proprie prerogative istituzionali, preme evidenziare che l’assistenza a malati cronici non autosufficienti o a persone affette da demenza senile è argomento assai delicato sul quale in passato l’OMCeO si è espresso sottolineandone l’importanza e  la priorità tra le numerose questioni di politica sanitaria.
L’attivazione delle indifferibili prestazioni socio sanitarie domiciliari per le persone non autosufficienti, peraltro prevista dai LEA, oltre a costituire un doveroso sostegno alle persone malate e alle loro famiglie, costituisce un’opportunità di risparmio delle spese se raffrontata con i ricoveri ospedalieri.
Secondo lo scrivente Ordine è pertanto auspicabile che le Istituzioni che ne hanno la competenza si attivino per fornire gli strumenti in grado di assicurare le prestazioni  sanitarie e socio sanitarie indifferibili alle persone non autosufficienti, in relazione al loro fabbisogno terapeutico e senza limiti di durata.