La madre naturale di una figlia non riconosciuta al momento della nascita e poi deceduta per gravi malformazioni può accedere ai dati clinici della piccola per valutare il rischio procreativo e affrontare una ulteriore scelta riproduttiva consapevole e informata. A prevederlo è una norma del Codice della Privacy in base alla quale il Garante ha accolto il ricorso presentato da una madre dopo il diniego di una struttura ospedaliera.