BORSISTI IN MG ASSOLTI IN LOMBARDIA, ATTIVITÀ EXTRA NON SEMPRE CREANO DANNO ERARIALE

«Nessuna norma prevede che la borsa di studio debba essere l’unica fonte di sostentamento» del tirocinante in medicina generale. Con questo “statement”, la Corte dei Conti lombarda ha prosciolto quattro laureati in medicina milanesi, aspiranti medici di famiglia, citati a giudizio nel 2013 dalla Procura contabile per aver svolto attività lavorative oltre a percepire le borse di studio del triennio di medicina generale. Ai medici, patrocinati dall’avvocato Gennaro Messuti per Snami Lombardia, era stata avanzata una richiesta risarcitoria da complessivi 34 mila euro per “danno erariale”, perché il reddito extra pregiudicherebbe l’elargizione degli 800 euro mensili della borsa e perché ci sarebbe stato doloso occultamento della situazione di incompatibilità (ma i redditi, ad esempio le collaborazioni occasionali di un medico con Avis, erano stati regolarmente dichiarati). La Corte dei Conti Lombardia ha accolto le argomentazioni difensive confermando ad esempio che un medico prosciolto aveva comunque “onorato” la borsa ottenendo un punteggio molto alto e frequentando tutte le lezioni, e affermando che l’articolo 24 del dpr 368/99 su cui si basa la denuncia della Procura non prevede la decadenza dalla borsa per lo svolgimento di attività occasionali, mentre lo prevede l’articolo 5 dello stesso decreto per chi si iscrive al corso di specialità. «Una volta frequentato il corso con attenzione e profitto, sono concesse altre attività – afferma Roberto Carlo Rossi, indicando anche che «la Corte si rifà alla direttiva Cee 93 che prevede un’adeguata remunerazione per i borsisti e non un’unica remunerazione. Insomma questi colleghi possono sostituire i mmg e i medici di guardia; è una decisione illuminata, la prima che io sappia a dar ragione nel merito ai medici. Trovo assurdo che con uno stipendio pari alla metà di quello dello specializzando il tirocinante in medicina generale si trovi di fronte preclusioni sul lavoro, persino sulle sostituzioni al mmg, quando quelle stesse preclusioni non valgono per lo specializzando. E ancor più ingiusto trovo che, fatti tanti sacrifici, non si esca dal corso con una specialità in tasca». L’avvocato Messutisottolinea: «È anche una vittoria dello Snami; si tratta della prima sentenza in Italia di assoluzione nel merito dei medici». Ancora in gennaio e febbraio in Lombardia ci sono state altre tre pronunce con altrettante condanne di medici patrocinati in altri contesti. Tra il 2011 e il 2012 in varie regioni 488 tirocinanti sono stati indagati per un presunto danno erariale complessivo da 14 milioni di euro nell’ambito dell’Operazione Galeno condotta dalla Guardia di Finanza perché la borsa da 800 euro sarebbe incompatibile con sostituzioni o lavoro in guardia medica; i sindacati hanno ripetutamente fatto osservare che i giovani, in genere ultratrentenni, hanno spesso famiglia e bisogno di guadagnare. Ora qualcuno li ascolta.
Mauro Miserendino

Da Doctor33 del 14 marzo 2014

Nota di redazione: è arrivata in data 20.03.2014 la sentenza che proscioglie un altro borsista.