Archivio per: Editoriale del Presidente

L’ENPAM faccia bene l’ENPAM

Più di una volta mi sono avvicinato al computer con l’idea di scrivere questo editoriale
sull’ENPAM e sulle ultime vicende a esso connesse. Ogni volta pensavo che le circostanze da narrare fossero talmente astruse e complesse che, per spiegare tutto in poche righe, avrei dovuto riflettere per qualche tempo. Ora, però, la redazione preme ed è opportuno, per dirla con Paolo Conte, che “seduto in cima a un paracarro”, provi a riflettere e a riassumere quanto è successo. In sostanza, non contenti della riforma di “lacrime e sangue” fatta inghiottire a forza ai Medici e agli Odontoiatri, non contenti dell’andamento perniciosamente altalenante degli investimenti di finanza creativa di alcuni anni fa, il management ENPAM si è inventato di costituire alcune società in house. La prima è ENPAM Real Estate: creata per gestire meglio e in termini fiscalmente più vantaggiosi il patrimonio immobiliare della Fondazione.

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La visita “sospesa”

A Napoli, è usanza che l’avventore, al bar, paghi due caffè: uno lo beve e il secondo lo lascia offerto (“sospeso”) a chi è meno fortunato e non può permetterselo. Chi è bisognoso entra in un bar e chiede se c’è un caffè sospeso e se gli viene risposto di sì, se lo trova pagato. Dopo i caffè ci si è messo un famoso chef stellato: in una serie di ristoranti si paga il conto e si lasciano offerte che la Caritas trasforma in ticket da 10 euro per chi ha fame. Ora si è inaugurata a Milano, la visita medica “sospesa”, destinata a chi non può pagarsi lo specialista o gli esami o le cure prescritte. L’iniziativa nasce grazie ad un centro medico privato che collabora con una onlus e con altre associazioni di volontariato, ma il fenomeno è notevole sotto diversi punti di vista. Innanzi tutto dal punto di vista del costume, perché è certamente una cosa buona e da ricordare che una bella tradizione come quella partenopea venga ribaltata alle nostre latitudini su chi ha bisogno di diagnosi e cure mediche e non se le possa permettere

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Linee guida e progresso scientifico

Le scoperte scientifiche sono spesso frutto del caso, anche se è poi indispensabile l’intelligenza dello scienziato per cogliere e interpretare un determinato fenomeno e poi provare a riprodurre quanto di nuovo si è osservato cercando di spiegarne le cause e sfruttando al meglio ciò che si pensa di aver capito. Le cronache ci raccontano che la sera dell’8 novembre 1895, Conrad Roentgen stava studiando i raggi catodici e la natura della strana fluorescenza verde che si produceva su uno schermo rivestito da platinocianuro di bario al passaggio della corrente in un tubo catodico, ancorché rivestito di una copertura nera. Sappiamo come Roentgen fosse daltonico e come, per vedere meglio tale fluorescenza, fosse costretto a schermare accuratamente la stanza in cui lavorava con carte e teli neri. Ebbene, il Fisico notò casualmente che nel momento in cui l’elettricità veniva fatta passare nel tubo catodico, diventava brillante la lettera A tracciata da uno studente con la soluzione di platinocianuro di bario su un foglio lasciato in laboratorio

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L’Ordine di Milano in difesa dell’Articolo 32 della Costituzione

Batteria di pentole a soli 298 euro e aggiungi quello che vuoi! Approfitta dell’offerta del mese con soli 298 euro e avrai: batteria di pentole più in regalo un TV color 32” oppure un tablet oppure una lavatrice. Approfittane subito. Questo recita una reclame di una ben nota marca di accessori per la casa. La casalinga che legge la pubblicità poco sa sulla qualità delle pentole in offerta, sa solo che costano poco, che la reclame è simpatica e poi… si parla solo di pentole, affare fatto!
Ora viene da domandarsi: questo modo di pubblicizzare un prodotto o una attività può essere trasferito in ambito della salute?
Un paziente può essere indotto a scegliere un medico o una terapia in base alla stessa logica commerciale dell’acquisto di alcune pentole?

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Fumo, polvere e nebbia

Lo scorso anno, durante le elezioni, qualcuno, da Roma, aveva tentato di colpire l’Ordine di Milano facendo precipitare il quorum. Gli è andata male. I medici hanno risposto e sono venuti a votare. Un po’ di acqua è passata sotto i ponti e in questo anno trascorso dalle ultime elezioni l’OMCeO Milano non si è risparmiato: critiche costruttive a livello nazionale (su ENPAM, Federazione, Ministero, politici, etc…) ne sono state fatte tante; ma soprattutto, a livello locale, temo di aver pestato qualche piede di troppo dicendo, anche nello scorso mese di agosto, quello che penso sulla riforma lombarda. Ora, guarda un po’, esce un articolone su un noto giornale milanese che vuole mettere in croce l’ordine meneghino. L’articolo si basa su due presupposti: “compenso da 200mila euro al direttore generale dell’Ordine: scoppia la polemica”: questo titolo non risponde a verità. Quattro consiglieri ospedalieri su 15 si oppongono a questo “immorale” sperpero, mentre gli spreconi sarebbero “in quota medici di famiglia”. Anche queste affermazioni sono false

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Le molte insidie della “medicina di iniziativa”

“Caecus caeco dux” è uno degli “adagi” riportati da Erasmo da Rotterdam. Il proverbio si rifà al celeberrimo brano del Vangelo secondo San Matteo (15; 14) che riporta la parabola, appunto, dei ciechi che guidano altri ciechi: il risultato sarà certamente rovinoso: “Sinite illos: caeci sunt, duces caecorum. Caecus autem si caeco ducatum praestet, ambo in foveam cadent”. Il richiamo alla parabola evangelica sembra essere automatico nel considerare quanto alcuni colleghi sindacalisti “di vaglia” e alcuni politici si sgolano, in questi ultimi mesi, nell’invocare la “medicina di iniziativa” che viene interpretata come la necessaria evoluzione del nostro sistema sanitario nazionale e regionale nelle loro articolazioni territoriali, giudicati oramai non più all’altezza delle aspettative. Voglio subito affermare che io non condivido tale giudizio negativo.

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Medici e infermieri: perché non interviene la FNOMCeO?

Tutti abbiamo letto il “comma 566” della Legge di Stabilità (L 190 del 23 dicembre 2014), nonché le dichiarazioni del presidente nazionale IPASVI del 30 dicembre 2014 dalle colonne di Quotidiano Sanità. La senatrice Silvestro è del parere che la legge abbia “finalmente” sancito che “il processo diagnostico-terapeutico è di competenza del medico, mentre quello assistenziale è di competenza dell’infermiere”. “Si tratta anche” – aggiunge – “di un’importante occasione per una riorganizzazione del lavoro nelle strutture pubbliche dove il dispiegamento delle potenzialità delle diverse professioni, a cominciare proprio da quella infermieristica, può consentire di recuperare efficienza e appropriatezza nella risposta sociosanitaria”. Sul punto è già intervenuto Ivan Cavicchi, sempre su Quotidiano Sanità, in maniera come sempre illuminante.
La prima considerazione che viene spontanea è la seguente: il comma 566 appare, come molte leggi italiane, generico e fumoso (forse lo è volutamente).

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FERMIAMO IL NULLA CHE AVANZA!

Vi ricordate il romanzo fantasy di Michael Ende? Bastian è un bimbo che si immerge nella lettura di un libro e si ritrova a dover difendere il regno di Fantàsia dal Nulla che avanza. Ebbene, qualcosa del genere potrebbe succedere a Milano. Infatti, sono prossime le elezioni dell’Ordine dei Medici di Milano. Si terranno il 15, il 16 e il 17 novembre 2014 (dalle 9 alle 22). Siamo ormai certi che i “poteri forti” che da sempre non vedono di buon occhio l’Ordine di Milano, siano ora davvero imbufaliti. Non solo l’OMCeO MI continua nelle battaglie che i suoi passati Presidenti hanno sempre condotto da trent’anni a questa parte. Ma ora, forse complice la (relativamente) giovane età degli eletti, l’Ordine è sempre sulla stampa e perfino in televisione!“, “Se lo lasciamo fare” si devono essere detti questi sinistri signori “romani”, “finisce che il Presidente di Milano mette a rischio le nostre cadreghe e i nostri centri di potere, così faticosamente conquistati!”. E così si sono pensati una (folle) soluzione: “questa volta non facciamo scendere in campo nessuno, così gli facciamo mancare il quorum”. Ora io non so se questa idea la porteranno fino in fondo e se davvero, fino all’ultimo, vi terranno fede. Ma so che se manca il quorum, dopo alcune tornate elettorali il rischio di commissariamento diventa reale e comunque diventerebbero

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«RITRATTO DI BUROCRATI ASSERVITI ALLA LEGGE»

Un medico il cui profilo professionale viene disegnato da qualcun altro: l’ordinamento universitario e le regole organizzative e gestionali imposte da Regioni e Asl. Un medico burocrate, acriticamente asservito alle leggi e al potere statalista. È questa la figura di professionista che, purtroppo, sembra trasparire dalla lettura di alcuni passaggi del nuovo Codice di deontologia medica. Fin dall’inizio, il processo di revisione del Codice di deontologia medica non ha convinto. Non se ne intravedeva e non se ne capisce davvero la necessità. La professione non è di certo così radicalmente cambiata in otto anni; e comunque, se si fosse sentita urgente la necessità di cambiare alcuni passaggi per adeguarli meglio all’assetto legislativo corrente e/o aggiungere due o tre articoli, si sarebbero potute mettere in atto queste operazioni senza una riscrittura radicale e ab ovo del Codice stesso. In ogni caso, come sempre, l’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Milano ha deciso di mettersi in gioco e di partecipare in pieno al dibattito di revisione del Codice. Purtroppo, il testo elaborato contiene almeno due punti…

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PUBBLICITA’ “OBIETTIVO RISARCIMENTO” POSIZIONE DELL’ORDINE DI MILANO

Questo Ordine professionale riceve molte rimostranze da parte di suoi iscritti in merito alla pubblicità che viene fatta da “Obiettivo Risarcimento”. Come noto, lo spot pubblicitario, con vari tipi di messaggi, propaganda la possibilità di ottenere (importanti) risarcimenti da medici e odontoiatri anche a molti anni di distanza dal loro intervento. La vicenda è nota ed è già stata oggetto di un intervento della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri nell’agosto 2012 (che alleghiamo). Intervento vano, poiché lo spot prosegue imperterrito sulle maggiori reti nazionali.

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