VITTORIA DOPO INGIUSTA ACCUSA DI MALPRACTICE

Diamo volentieri risalto ad una vittoria comunicataci con soddisfazione da un nostro Iscritto. Il lavoro del Collega era stato oggetto di indagine a seguito di una denuncia querela presentata da una paziente che asseriva aver riportato danni a seguito di un trattamento intradermico di filler. A seguito di istruttoria, coadiuvata da debita CTU, il procedimento si concludeva con una soddisfacente archiviazione, non essendo stato ravvisato alcun reato nel comportamento posto in essere.
Nel frattempo, però, la paziente si intratteneva su un blog di Medicina Estetica esprimendo un giudizio poco lusinghiero sull’operato del Dottore, di cui indicava il cognome.
Questo è bastato al Collega, forte anche del risultato ottenuto in sede penale, per chiedere ed ottenere in sede civile un risarcimento danni per la natura incontrovertibilmente diffamatoria del commento, che il Giudice ha ritenuto andare ben al di là del diritto di critica.
Seppur la Signora sia stata condannata non per l’accertata infondatezza della querela presentata bensì per altri comportamenti ritenuti lesivi dell’onorabilità del Dottore, è sicuramente questo un passo importante che riconosce al medico il sacrosanto diritto di non essere ingiustamente accusato di malpractice quando ha bene svolto la sua attività professionale.

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