Il Presidente OMCEOMI stigmatizza la decisione di effettuare tamponi rapidi per la diagnosi di COVID negli studi dei medici di medicina generale, sottolineando gli aspetti critici dell’accordo siglato recentemente.
Nella quasi totalità dei casi gli studi medici del MMG sono infatti assolutamente inadatti all’esecuzione di tale diagnostica in quanto sono situati all’interno di condomini e non è possibile garantire le doverose misure di sicurezza a protezione dei pazienti che afferiscono allo studio per altre problematiche e degli altri cittadini.
Rimane inoltre il problema della disponibilità di dispositivi di protezione completi e idonei a prevenire il contagio dell’operatore: “ Non solo mascherine, ma camici, sovrascarpe, occhiali e quant’altro. Altri medici mandati a morire non ne voglio più vedere. Inoltre se un medico di famiglia si contagia, rischia di contagiare anche altri suoi pazienti.”