Il Presidente dell’OMCeO di Milano
interviene sul tema del congedo parentale per i neo-papà
interviene sul tema del congedo parentale per i neo-papà
La maternità non è (solo) un problema “da donne”!
MILANO – I problemi legati alle genitorialità tornano ad essere di impellente attualità, soprattutto per quanto riguarda la classe medica, tuttavia ad essere coinvolte questa volta non sono le donne-medico bensì i neo-papà!
Quella del congedo parentale infatti è una questione che l’Ordine dei Medici di Milano sta affrontando proprio in questi giorni a causa delle numerose segnalazioni dei medici del settore pubblico che si trovano ad affrontare la paternità, senza adeguate leggi che ne regolino l’astensione dal lavoro.
Allo stato attuale, nel nostro ordinamento, emerge infatti una evidente e sostanziale discrepanza nel trattamento dei dipendenti pubblici, rispetto a quelli privati. Se per questi ultimi infatti sono previsti quattro giorni di congedo parentale, più uno facoltativo, retribuiti al 100% e utilizzabili anche in modo frazionato, questa agevolazione non vale per i dipendenti pubblici, per i quali è invece ancora in vigore la legge n. 92 del 28 giugno 2012, che quantifica il congedo parentale in 2 giorni.
“Non è la prima volta che l’OMCeO di Milano scende in campo per questo importante e delicato tema, ma auspichiamo che finalmente la questione venga risolta in modo definitivo” afferma il Presidente Roberto Carlo Rossi: “Già nel marzo del 2018 ho inviato una lettera al Presidente nazionale Filippo Anelli, in cui chiedevo il suo intervento affinché fossero avviate delle verifiche e il congedo parentale fosse portato a 5 giorni per tutti i lavoratori privati e pubblici. Alla missiva è seguito l’interessamento, da parte della Federazione, del Dipartimento della Funzione Pubblica che però non ha dato purtroppo alcun esito”. Anzi, continua Rossi, continua l’evidente disparità, in senso negativo, per i medici dipendenti di un’amministrazione pubblica, nonostante la legge, in teoria, sia protettiva per tutti i neo-papà. Io non sono un giurista, osserva Rossi, ma a me questa differenza tra tutele date ai lavoratori pare palesemente anticostituzionale.
Lo scorso aprile anche a Roma è stato affrontato questo argomento grazie al deputato Amitrano che ha depositato in Parlamento una proposta di legge che delega il Governo a stabilizzare ed estendere il diritto dei neo-padri ad assentarsi dal lavoro per dieci giorni, sia per i dipendenti privati che per quelli pubblici.
“Questa proposta di legge è un passo in avanti per equiparare i diritti dei lavoratori pubblici e privati e verso il superamento di quella che i padri medici vivono come una vera e propria discriminazione. Inoltre, noi continueremo comunque a fare pressione presso i Ministeri competenti per rendere fin da subito applicabili per tutti le norme che già esistono” conclude Rossi.