Una notizia molto importante!
Dopo anni di intenso lavoro abbiamo ottenuto una proposta di Legge per regolamentare la pubblicità sanitaria contenente le nostre istanze.
Tre anni fa il nostro Ordine commissionava allo studio legale del Prof. Scoca e Associati di Roma un Parere Pro Veritate sulla Pubblicità Sanitaria. Il risultato clamoroso di questa approfondita analisi del nostro impianto normativo è stato che in Italia non è mai stata liberalizzata la pubblicità commerciale in campo sanitario, ma, dopo la legge Bersani, solo quella informativa.
Questo perché il campo della salute è ambito protetto dall’art. 32 della Costituzione e il cittadino/paziente deve essere tutelato nella sua libera e ragionata scelta di ciò è meglio per la sua salute senza che il suo discernimento sia condizionato dalle regole del libero mercato.
Questo risultato ci ha confortato nell’aver mantenuto nel nostro Codice Deontologico, insieme a pochi altri Ordini in Italia, il divieto di effettuare pubblicità commerciale in ambito sanitario.
Decisione che è stata ulteriormente confortata dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 4 maggio 2017 che, di fatto, usando quasi le stesse parole del nostro Parere, raccomandava agli Ordini di controllare l’informazione sanitaria a tutela della salute e della libera determinazione del paziente. L’attuale deriva commerciale pubblicitaria sarebbe quindi il frutto di una estensiva e non appropriata interpretazione delle normative vigenti.
Dopo un grande lavoro di sensibilizzazione al problema a livello di ogni ambito professionale, la FNOMCeO ha istituito una Commissione sulla pubblicità sanitaria presieduta dal Presidente OMCeO di Milano Dr. Roberto Carlo Rossi.
Finalmente dopo tanto lavoro iniziamo a vedere qualche risultato: pochi giorni fa l’Onorevole Rossana Boldi, Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ha depositato alla Camera un disegno di legge che recepisce le seguenti nostre istanze, elaborate anche in linea con CAO NAZIONALE, ANDI e AIO:
1) Le informazioni in ambito Sanitario devono escludere qualsiasi elemento di carattere promozionale o suggestionale nel rispetto della libera e consapevole determinazione del paziente;
2) Verifica preventiva del messaggio pubblicitario da parte degli Ordini territoriali di competenza e della Federazione in caso di messaggi diffusi su scala nazionale, lasciando valido il principio del silenzio assenso (per evitare che gli Ordini, soprattutto i grandi, vengano paralizzati da pratiche per il rilascio autorizzativo), rimanendo comunque salvo la possibilità di controllo successivo con connessa facoltà di emissione di motivato provvedimento ordinistico locale o centrale che ne impedisca la diffusione;
3) In caso di violazione delle disposizioni sull’informativa Sanitaria, gli Ordini territoriali, anche su segnalazioni delle Federazioni, procedono in via disciplinare nei confronti dei professionisti o delle società iscritti, e segnalano all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM e non più AGCM), per l’eventuale adozione dei provvedimenti sanzionatori di competenza.
4) Vincolo di iscrizione dei direttori sanitari presso l’Ordine territoriale in cui si trova la struttura da loro diretta, per permettere agli Ordini di competenza di effettuare un efficace controllo deontologico sulle informative sanitarie.
Ci auguriamo che questa proposta di legge possa concretizzarsi in tempi ragionevoli nell’interesse di tutti i cittadini italiani.