ATTESTARE O CERTIFICARE? QUESTO IL DILEMMA

On.le Sig. Ministro,

riceviamo numerose lamentele da parte di iscritti relative alla difficoltà di interpretare la circolare da Lei emanata in data 16 agosto 20I7 ” recante prime indicazioni operative per l’attuazione del decreto-legge n. 73 del 7 giugno 2017, convertito con modificazioni dalla legge 31 luglio 2017, n. 119″.
In tale documento, infatti, si introduce un’inedita differenziazione tra “attestato” e “certificato” (“Le attestazioni relative alla pregressa malattia e alla controindicazione alle vaccinazioni, non essendo certificazioni.. .”) di cui chiediamo lumi alla S.V. per le implicazioni pratiche che potrebbe comportare  nell’attività dei professionisti. Come noto, tale distinzione non trova spazio nel Codice Deontologico del 2006-2007 né in quello del 2014, che nulla dicono in merito.
Anche la copiosa giurisprudenza della CCEPS non aiuta in tal senso, poiché cita il termine “attestato” e “attestare” mai in rapporto ad attività squisitamente mediche e/o odontoiatriche e comunque certamente mai in antinomia con il certificato e l’attività certificativa.
Lo stesso Codice Penale non ci aiuta a capire la distinzione da Ella operata. Anzi, ex pluribus, gli artt. 480 e seguenti sembrano sovrapporre il significato  di attestare  con quello di certificare,  così come d’altra  parte ci risulta fosse nel sentire comune e nella comune comprensione, almeno fino alla citata ed epocale distinzione operata dalla circolare come all’oggetto. Nè la consultazione della principale letteratura di carattere medico­ legale a nostra conoscenza né la consultazione dell’ACN per la Medicina Generale e per la Pediatria di Libera Scelta ci hanno fornito elementi utili a capire il discrimine tra attestare e certificare, poiché non vi è cenno – né nei compiti del medico né altrove – al rilascio di “attestazioni” consimili a quella richiesta dalla circolare de qua.
Lo stesso vocabolario Treccani, infine, definisce il termine attestare (dal latino attestari, attestare, testimoniare) come “rendere testimonianza di una cosa, certificare per propria, per estens., riferire o dichiarare come cosa certa, provare con documenti”, sovrapponendolo quindi di fatto al termine certificare  (certum facere).
D’altra parte, proprio la consultazione della ” Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni” da Lei citata dimostra come la valutazione caso per caso che dovrà operare il Medico impegnerà pienamente la sua professionalità, come è giusto che sia; ed anche da questo punto di vista non riusciamo a comprendere quale possa essere la differenza tra atto certificativo e attestazione .
Per superare l’equivoco, chiediamo quindi di modificare le disposizioni della citata circolare che stanno ingenerando non pochi dubbi tra i nostri iscritti. In alternativa, chiediamo che la FNOMCeO, che ci legge in copia, si faccia latrice di un approfondimento circa l’inedita differenza tra attestato e certificato, anche perché ne rimanga futura memoria e traccia.

Con ossequio.

Il Presidente
Roberto Carlo Rossi