«Ma non sarebbe stato meglio intervenire prima?»: una domanda di buon senso che Roberto Carlo Rossi, presidente dell’OMCEOMI, ripete dopo aver guardato le immagini delle fatiscenti palazzine di via Lampedusa. Queste costruzioni di proprietà dell’ENPAM, dopo essere state liberate dagli occupanti abusivi grazie al blitz delle forze dell’ordine del 12 giugno, sono ora protette da una muraglia di metallo alta quattro metri, con filo spinato in cima, un ipertecnologico sistema di videosorveglianza e guardie giurate, voluta dalla Questura. «Come medico e presidente dell’Ordine, mi vergogno per il fatto che un pezzo del patrimonio di proprietà dell’Enpam, abbia creato nel tempo tanti disagi al quartiere. Non si conosce, al momento, quale sia il costo di tutto ciò, ma viene spontaneo chiedere se è questo il modo con cui la Fondazione tutela il patrimonio a garanzia delle pensioni di medici e odontoiatri, se non era più responsabile intervenire prima eseguendo le manutenzioni ordinarie e straordinarie per preservare il valore degli immobili, oltre a impedire che le palazzine diventassero il rifugio di persone disperate soggette a un gruppo di balordi che dettava legge e creava gravi disagi nel quartiere circostante». L’OMCEOMI ha chiesto spiegazioni ufficiali all’ente previdenziale e ha più volte sollecitato la Corte dei Conti a occuparsi del caso «e chissà che non intervenga — conclude Rossi — perché una cosa è certa: il responsabile come minimo si deve dimettere e rendere conto di tutto questo».