LA PRESA IN CARICO DELLA CRONICITÀ: RESOCONTO

Si è svolto in data 20 giugno all’Hotel  Westin Palace a Milano il previsto dibattito pubblico organizzato dall’Ordine Milanese sulla Presa in carico della Cronicità.
In una sala gremita oltre ogni aspettativa, con moltissimi colleghi purtroppo in piedi, ma presenti sino alla fine, i fautori delle delibere in questione hanno tentato ancora una volta di convincere i Medici Milanesi a aderire al nuovo modello di Sanità Lombarda.
I moderatori, entrambi medici, hanno aperto la discussione invitando i relatori a un primo giro di interventi.
Il Presidente Roberto Carlo Rossi ha espresso ancora una volta i dubbi e i timori di OMCeOMI sul progetto imposto nel mese di Gennaio 2017 dalla Giunta Regionale Lombarda, rimarcando sostanzialmente i molti aspetti antideontologici in esso contenuti e la grave limitazione della libertà di scelta del cittadino, fiore all’occhiello della Sanità Lombarda fino a ieri.
Ha riconosciuto, e ciò è stato poi ampiamente confermato dall’Assessore Giulio Gallera, che un importante passo indietro è stato fatto rispetto alla prima versione della delibera, e che le modifiche apportate hanno tenuto conto delle osservazioni e delle critiche sollevate da OMCeOMI e dalla gran parte degli operatori della Sanità Lombarda.
È stato da più parti osservato come meglio sarebbe stato prima parlarne e consultare i “tecnici” in fase di scrittura della riforma facendo tesoro delle osservazioni di chi nella Sanità di fatto lavora in prima linea.
I temi poi emersi, anche sollecitati da numerose domande e interventi del pubblico presente, sono stati la preoccupazione sulla reale e appropriata presa in carico del paziente cronico; le difficoltà derivanti dal nuovo possibile carico burocratico e assistenziale sulle spalle di ASST sempre più sotto organico; le incognite circa il ruolo del MMG nel prossimo futuro;  i rapporti, non certo migliorati dalla L.23, tra Ospedale e Territorio, peraltro resi sempre più difficili da un sistema informatico ancora inefficiente se non addirittura inesistente.

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