PUBBLICITA’ SANITARIA E RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO

Martedì 10 novembre si è svolta l’udienza davanti alla VI sezione del Consiglio di Stato dove l’Ordine di Milano ha potuto fare la sua esposizione basata sul parere pro-veritate stilato dallo studio legale Scoca che suggerirebbe un’interpretazione meno estensiva della legislazione inerente la pubblicità. In campo sanitario, difatti, sembrerebbe essere permessa solo quella di tipo informativo e non di tipo commerciale.
La palla è ora in mano ai giudici del Consiglio di Stato, che presumibilmente prenderanno la loro decisione in un lasso di tempo stimabile tra i 3 e i 6 mesi.
Gli scenari possibili sembrerebbero essere, ad oggi, tre.
Il primo, il più positivo dal nostro punto di vista, vedrebbe l’accettazione diretta della nostra tesi e quindi sarebbe immediato il riconoscimento di un’interpretazione troppo estensiva da parte dell’Antitrust.
Il secondo, il più lungo, vedrebbe il rinvio della questione “pubblicità in ambito sanitario” alla Corte Costituzionale, che in un anno o due, si esprimerebbe circa l’interpretazione più costituzionalmente corretta.
Il terzo, il peggiore, vedrebbe la conferma della pur dimezzata sanzione e sarebbe per noi un risultato negativo perché riconoscerebbe la legittimità dell’azione dell’Antitrust nonostante le nostre considerazioni relative alla costituzionalità. In questo caso potremmo comunque utilizzare come “casus belli” uno dei tanti procedimenti disciplinari in ambito pubblicitario e sollevare in sede di Cassazione la questione della legittimità costituzionale.
Attendiamo quindi che il Consiglio di Stato si esprima.

OMCeO Milano su ricorso al Consiglio di Stato per ammenda AGCOM