Ospedali in crisi per l’entrata in vigore, tra due settimane,della nuova norma sui turni di medici e infermieri, con stacchi obbligatori di 11 ore e un freno alle maratone in corsia. Il presidente dell’OMCeOMI, Roberto Carlo Rossi segnala in data 16 ottobre 2015 che “Con l’applicazione delle regole previste dai contratti di categoria, già adesso i manager stanno ridisegnando i turni di medici ed infermieri. Ma in carenza di personale, la necessità di rispettare le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro e nel contempo di assicurare la presenza di tutti gli effettivi in corsia impone al dipendente di rimontare subito dopo, senza deroghe, con carichi di lavoro aumentati rispetto al passato e a quando la direttiva è stata pensata. Ci sono reparti dove i medici non avranno più un fine settimana libero. E’ giusto far riposare l’operatore 11 ore, ma non si è pensato alle conseguenze, anche a livello di burn-out dell’impossibilità di far mettere due turni di riposo di fila. Medico e infermiere dovranno coprire i buchi che fino ad oggi si gestivano autonomamente, anche per evitare conseguenze legali: non sarà infatti assicurabile il danno provocato in una fascia in cui due sanitari si sono scambiati il turno in mancata osservanza della direttiva, danno per il quale risponde l’azienda». «In realtà – aggiunge Rossi – la direttiva Ue prevede che le aziende assumano, ma i vincoli di stabilità interna non lo consentono, tutt’al più qualche direttore generale consente all’utilizzo di personale precario con tutele minori. E qui c’è il rischio che per applicare una norma equa iniziamo una pratica iniqua”