Cari Colleghi,
a seguito della sanzione di oltre 800 mila euro da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il Presidente FNOMCeO, Amedeo Bianco, ha recentemente invitato gli Ordini Provinciali a sospendere momentaneamente gli articoli 54 e 56 del Codice Deontologico, almeno fino al termine dell’iter processuale. Il primo è relativo agli onorari professionali, il secondo alla pubblicità informativa sanitaria, argomenti a dir poco scottanti.
Inutile dire che la reazione dell’Ordine di Milano è quantomeno di amarezza e frustrazione. Ci viene chiesto di non applicare più i criteri di prudenza, trasparenza, pertinenza ed obiettività in materia pubblicitaria, legandoci le mani ed invitandoci, così, a non perseguire più quella (dis)informazione che è ogni giorno sotto ai nostri occhi su giornali, tram e cartelloni pubblicitari. Le motivazioni che hanno indotto Bianco a tale indicazione sono senz’altro complesse e tengono conto di equilibri delicati, pertanto la nostra lettura di tale decisione è incompleta, ma resta, cocente, una sensazione di impotenza: possibile che davvero la salute conti meno del libero mercato (che oramai di “libero” ha ben poco)?
E se il compito attribuito originariamente agli Ordini dei Medici era di garanzia e vigilanza sul corretto esercizio professionale, a tutela non solo di loro stessi ma soprattutto del cittadino e del suo diritto costituzionale inalienabile alla salute, cosa ne rimane di tale funzione?
Di questi tempi viene da rispondere, in ordine: “speriamo di no”; e “poco, molto poco”.
Eppure la pubblicità ha ancora l’obbligo di essere (almeno) veritiera e la sua veridicità da chi può essere giudicata se non da professionisti con le adeguate competenze? Forse che possa essere questo uno spunto utile per una evoluzione del ruolo ordinistico?
Le domande, come vedete, sono molte ma, in un modo o in un altro, costi quello che costi, il compito di questa commissione di contrastare da pubblicità ingannevole resta in cima alle priorità. A chi ci chiede di abbassare le armi rispondiamo che combatteremo con ogni mezzo consentito per difendere la salute dei nostri concittadini. Questo è anche l’impegno che chiederemo alla nuova CAO Nazionale, non per il compiacimento di pochi ma al servizio di tutti.
La Commissione Albo Odontoiatri