Secondo la Commissione Centrale Esercenti delle Professioni Sanitarie “l’intervento del c.d. decreto Bersani ha eliminato la possibilità di stabilire tariffe minime vincolanti per i professionisti, ma non ha superato l’esigenza deontologica che siano definiti compensi sufficienti ad assicurare il decoro della professione”.
Ed in assenza di parametri come un tariffario minimo, la CCEPS rimanda all’Ordine la funzione di vigilanza indicando la necessità di individuare “criteri ragionevoli per ritenere sussistenti le infrazioni deontologiche, quali quello dell’effettuazione della prestazione ad un prezzo di gran lunga inferiore ai costi standard”.