12437/RCR/gp
Milano, 4 giugno 2013
Al Presidente FNOMCeO
Egr. Dott. Amedeo Bianco
e p.c. Ai Presidenti OMCeO d’Italia
Loro indirizzi e-mail
Caro Presidente,
faccio riferimento, anche a nome unanime del Consiglio che presiedo, alla Tua circolare n° 33 dell’8 maggio u.s. La circolare è già stata oggetto di giuste osservazioni del Presidente dell’Ordine di Terni, che pienamente condivido. Tuttavia, ritengo fondamentale che si rifletta ulteriormente sui Medici dipendenti che svolgono attività liberoprofessionale intramuraria e finanche su coloro che non svolgono attività liberoprofessionale. A stretti termini di Legge è senz’altro corretto affermare che per tali professionisti risponde civilmente la struttura in cui operano. Tuttavia, permettimi di osservare che la circolare in questione ha il difetto di tranquillizzare i medici dipendenti. La qual cosa è sbagliata e perfino perniciosa.
Come sai, molte strutture lombarde (ma, che io sappia, anche dell’Emilia-Romagna e della Toscana) sono oramai prive di copertura assicurativa. Se la struttura è pubblica, il danno erariale che si determina al pagamento di un sinistro conduce inevitabilmente il Medico a doversi discolpare in Corte dei Conti. Senza contare il fatto che è consuetudine per le parti attrici chiamare in causa non solo le aziende ma anche, in via diretta, i Medici che, a loro dire, avrebbero causato il “danno” al paziente.
In un clima a tinte fosche come questo, vorrai con me convenire che non pare davvero utile “tranquillizzare” i Medici dipendenti, ma anzi sensibilizzarli alla utilità/necessità di stipulare polizze a copertura del loro operato. Questo a garanzia anche e soprattutto del cittadino e per evitare deleteri e sempre più diffusi fenomeni di medicina difensiva astensionistica.
Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE
(Dott. Roberto Carlo Rossi)